FESTE VIGILIANE Città di Trento - LA DISFIDA - 26 giugno 2004 | ||||
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musici e una siepe irta di stendardi alle loro spalle. Mentre i fotografi apprestano i loro strumenti e con occhio esperto valutano le angolazioni più ghiotte dell'arena . Il principe con passo degno della circostanza, si avvicina al paiolo e, sotto lo sguardo inflessibile degli arbitri, accende il fuoco. Sono loro ora, le < strozzere >, ad entrare in campo. Termine che forse ha vaga allusione allo strascio della veste, sono le < vestali > incaricate di accudire al fuoco e alla cottura della polenta proprio mentre fuori dal cerchio dei Gobi infuria la battaglia. Il Dè Bassetti, < socio di più accademie >, nel suo trattato del 1858 initolato < Sulla antica mascherada trentina detta la polenta dei Ciusi e Gobi >, sostiene che i Gobi sono < accompagnati da un individuo in abito femminile che custodisce il paiuolo e la mestola per la famosa polenta che egli deve cuocere nell'ora del combattimento. Quest'uomo - femmina, continua Dè Bassetti, porta il nome di Strozzera, idiotismo nostro che vuol dire guattera, alla quale di solito incombono i più bassi uffizi della cucina e di casa, quale sarebbe lo strozzare il pollame o di averne cura.....>. Comunque | |||
sia , Strozzega o Strozzera, civettuolo struscio di donna o feroce strozzatrice di polli, nell'era moderna sono rappresentate da fanciulle coraggiose e intrepide che sfidano il fuoco e la battaglia. Al suono del corno inizia il gioco. Due schiere contrapposte si contendono, l'una attaccando ( i Ciusi ), l'altra difendendo (i Gobi )la conquista di una < aurea polenta > la cui cottura avverrà al centro dell'arena e determinerà la durata stessa del gioco. La polenta della vittoria andrà a quella della due fazioni che avrà saputo difendere o conquistare nell'attacco finale l'agognato paiolo. I Gobi si disporranno quindi a cerchio attorno all'improvvisato focolare, tenendosi saldamente e vicendevolmente alla cinta che ognuno di essi terrà attorno alla vita. I Ciusi cercheranno, nei vari modi consentiti nelle diverse fasi del gioco, di rompere tale catena per penetrare nel recinto per conquistare la polenta. Il gioco si articola in due fasi, la prima si svolge tra il getto della farina nel paiolo e la completa cottura della polenta; la seconda, o <assalto finale> avrà una durata variabile per risolvere la tenzone a favore di una delle due schiere mentre la polenta <si riposa>. Durante la prima fase è assolutamente preclusa la possibilità di cattura della polenta, e le azioni di attacco dei Ciusi, e quelle di difesa dei Gobi, risulteranno finalizzate all'esclusivo scopo di accumulare condizioni di vantaggio per meglio affrontare l'attacco finale. Compito degli arbitri sarà, oltre a quello di sorvegliare le varie fasi di gioco e che queste si svolgano |
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nel massimo della regolarità,
segnare i punti e far diffondere al banditore le motivazioni di tale
giudizio, affinchè la folla che assiste sia edotta del procedere della
disfida. Probabile che chi segue <l'aspra pugna> udire proclami come :<Uno
ponto di avvantaggio ai Gobi poichè li Ciusi furono abbrancati e tratti
entro lo segno rosso...>. Oppure: <Uno ponto di avvantaggio ai Giusi
poichè la catena circolar dei Gobi fue tratta a calpestar et oltre lo
segno bianco!>. La catena umana intanto
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soldati.....Resiste la catena, cerca un'egual forza contraria, non molla, lotta ed insiste, va contro, cerca di trattenere gli assalitori e di attirarli dentro il cerchio per far punti che siano di vantaggio per l'assalto finale. Alla fine una delle due fazioni vince e i vincitori corrono mostrando alla folla il frutto della loro fatica, la polenta:<Questo lo era cibo da Regina, da regina graziosetta, che te piase e te diletta, te consola e te contenta preziosissima Polenta!>. I vincitori si abbandonano a scene d'entusiasmo e gioia che strappano applausi alla folla assiepata sulle tribunette. Gli sconfitti meditano vendetta per l'anno a venire.....................continua>>> |